In sintesi
- 🎬 Febbre da cavallo – La mandrakata
- 📺 La7 HD alle 21:15
- 🐎 Sequel della celebre commedia romana, segue le nuove avventure di Mandrake e la sua banda tra scommesse ippiche, truffe esilaranti e ironia sulla romanità, con un cast d’eccezione e tante citazioni al film originale.
Gigi Proietti, Enrico Montesano, Carlo Vanzina, Febbre da cavallo e quell’irresistibile commedia romana che da decenni fa sognare intere generazioni: stasera in TV il palinsesto ci regala un grande classico contemporaneo, di quelli che si citano tra amici, si riguardano per scoprire nuove chicche e lasciano il sorriso anche a distanza di vent’anni. Su La7 HD alle 21:15 va in onda “Febbre da cavallo – La mandrakata”, il sequel ufficiale dello storico film cult firmato dalla famiglia Vanzina. Una seconda corsa nell’universo rocambolesco delle scommesse ippiche, della romanità doc e delle truffe che fanno ridere e riflettere. Preparate il telecomando e lasciatevi prendere dalla febbre: questa sera, il divertimento ha un solo nome, Mandrake!
Febbre da cavallo – La mandrakata: perché guardare il grande ritorno della commedia romana
C’è un motivo se “Febbre da cavallo – La mandrakata” è diventato una delle visioni cult della commedia italiana, soprattutto per chi ama la romanità schietta e gli stratagemmi alla “streghetta”. Gigi Proietti nei panni di Bruno Fioretti, detto Mandrake, domina la scena con una maschera di eterna simpatia, incastrato tra la voglia di redimersi e l’incapacità di resistere al fascino delle corse dei cavalli. Questa volta, le promesse alla fidanzata Lauretta (la bravissima Nancy Brilli, nuova entrata nel cast) sono destinate ad essere disattese: Mandrake infatti raduna attorno a sé una nuova banda di “perdenti di talento” – Micione, l’Ingegnere e lo sfortunato ragioniere napoletano Antonio Faiella – per orchestrare quello che sogna sia il colpo del secolo.
Il cuore pulsante del film rimane la voglia di riscatto tipica dell’italiano medio e la sottile ironia su vizi e virtù della Capitale. Ma la vera magia è vedere di nuovo insieme (con mille rimandi all’originale del 1976) due giganti come Proietti e Montesano: ogni scambio tra Mandrake e Pomata (anche solo per pochi minuti) è degno delle migliori rimpatriate nerd.
Mito pop e aneddoti nerd: il successo di Febbre da cavallo – La mandrakata tra citazioni, cast e location
“La mandrakata” non è solo un film, è uno di quei titoli che si infilano nella cultura popolare e nel gergo dei bar dove si guarda la partita e si discute di corse ippiche. Il termine stesso, “mandrakata”, è entrato nel vocabolario italiano come sinonimo di “colpo ingegnoso”. E non è un caso che alcune scene e battute del film vengano ancora citate e remixate sui social e nelle curve degli stadi.
Dietro la macchina da presa, Carlo Vanzina guarda all’eredità del padre Steno, addolcisce la nostalgia con piccoli omaggi e mescola la caustica satira della commedia italiana alla freschezza di nuovi personaggi. Un’operazione che rende il film perfetto sia per chi ha amato il Mandrake dei ’70 sia per chi si avvicina adesso a questo mondo surreale.
- Il cast in stato di grazia, con Gigi Proietti e Enrico Montesano che si ritrovano dopo oltre vent’anni a giocare sui tic e sulle trovate dei loro leggendari alter ego.
- Le location cult, come Tor di Valle e l’ippodromo di Montecatini, che fanno battere il cuore a chiunque abbia vissuto anche solo di riflesso la vita “di scuderia”.
- Citazioni, battute e siparietti che omaggiano il primo film senza scadere nella copia, ma con quell’affetto che solo i veri sequel sanno trasmettere.
L’eredità di Febbre da cavallo – La mandrakata e la romanità nella commedia italiana
Parlare di “La mandrakata” significa anche discutere dell’identità della commedia italiana anni 2000: sospesa tra omaggi al passato, voglia di leggerezza e satira sonora sulla società. Il film ha riscosso grande successo soprattutto tra i fan del primo cult, capace di restituire la genuinità e la freschezza dei personaggi senza mai prendersi troppo sul serio.
Certo, come raccontano anche le critiche più attente, il film non cerca di stravolgere l’originale e si affida molto all’effetto nostalgia. Ma è proprio nella sua dichiarata semplicità che “La mandrakata” trova la forza: una fotografia sincera dell’italiano che sogna sempre la vincita facile e della Roma delle battute pronte, degli amici eterni e delle trovate impossibili.
Il voto medio del pubblico? Un dignitoso 6, ma per gli amanti del “gioco” e della romanità vale molto di più. In fondo, come dice Mandrake, “chi nasce tondo non muore quadrato”: e chi ama questo tipo di cinema, stasera si sentirà subito a casa.
Non resta che sintonizzarsi su La7 HD stasera alle 21:15. La febbre, stavolta, è ancora più contagiosa.
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